Il Papa si recherá in Camerun e in Angola a Marzo 2009

CITTA’ DEL VATICANO, October 28, 2008/African Press Organization (APO)/ –


Alle 9,30 di oggi, nella basilica vaticana, il Santo Padre ha presieduto alla celebrazione eucaristica con i padri sinodali con la quale si è conclusa la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltasi dal 5 al 26 ottobre in Vaticano, sul tema: “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”.


Durante l’omelia, il Papa ha voluto sottolineare “quanto è importante ascoltare la Parola e incarnarla nell’esistenza personale e comunitaria”.


“In questa celebrazione eucaristica, che chiude i lavori sinodali, avvertiamo in maniera singolare il legame che esiste fra l’ascolto amorevole di Dio e il servizio disinteressato verso i fratelli. Quante volte, nei giorni scorsi, abbiamo sentito esperienze e riflessioni che evidenziano il bisogno oggi emergente di un ascolto più intimo di Dio, di una conoscenza più vera della sua parola di salvezza, di una condivisione più sincera della fede che alla mensa della parola divina si alimenta costantemente!”.


Oltre a ringraziare ogni partecipante al Sinodo per il proprio contributo, Benedetto XVI ha ricordato in maniera speciale i vescovi della Cina continentale, che non hanno potuto partecipare all’Assemblea Sinodale. “Rendo grazie a Dio - ha detto - del loro amore per Cristo, della loro comunione con la Chiesa universale e della loro fedeltà al Successore dell’Apostolo Pietro. Essi sono presenti nella nostra preghiera, insieme con tutti i nostri fedeli che sono affidati alle loro cure pastorali. Chiediamo al “Pastore supremo del gregge” di dare ad essi gioia, forza e zelo apostolico per guidare con sapienza e con lungimiranza la comunità cattolica in Cina, a tutti noi tanto cara”.


Il Santo Padre ha assicurato che tutti noi, che abbiamo preso parte al Sinodo, portiamo nel nostro cuore la rinnovata consapevolezza che compito prioritario della Chiesa, all’inizio di questo millennio, è innanzitutto nutrirsi della Parola di Dio, per rendere efficace l’impegno della nuova evangelizzazione. Occorre ora che questa esperienza ecclesiale sia recata in ogni comunità; è necessario che si comprenda la necessità di tradurre in gesti di amore la parola ascoltata, perché solo così diviene credibile l’annuncio del Vangelo, nonostante le umane fragilità che segnano le persone. Ciò richiede in primo luogo una conoscenza più intima di Cristo ed un ascolto sempre docile della sua parola.


“In questo Anno Paolino, facendo nostre le parole dell’Apostolo: “Guai a me se non predicassi il Vangelo” (1 Co 9,16), auspico di cuore che in ogni comunità si avverta con più salda convinzione questo anelito di Paolo come vocazione al servizio del Vangelo per il mondo. (…) Tanta gente è alla ricerca, talora persino senza rendersene conto, dell’incontro con Cristo e col suo Vangelo; tanti hanno bisogno di ritrovare in Lui il senso della loro vita”.


Oltre a sottolineare che non di rado “l’incontro con la Scrittura rischia di non essere “un fatto” di Chiesa, ma esposto al soggettivismo e all’arbitrarietà”, il Papa ha detto che “è indispensabile una promozione pastorale e credibile della conoscenza della Sacra Scrittura, per annunciare, celebrare e vivere la Parola nella comunità cristiana, dialogando con le culture del nostro tempo, mettendosi al servizio della verità e non delle ideologie correnti e incrementando il dialogo che Dio vuole avere con gli uomini”. Per questo - ha continuato - è necessario “la preparazione dei pastori”, e si devono “incoraggiare gli sforzi in atto per suscitare il movimento biblico tra i laici, la formazione degli animatori dei gruppi, (…) e per far conoscere la fede attraverso la Parola di Dio, anche a chi è “lontano” e specialmente a quanti sono in sincera ricerca del senso della vita”.


“Il luogo privilegiato in cui risuona la Parola di Dio, che edifica la Chiesa, è senza dubbio la liturgia. In essa si può vedere che la Bibbia è il libro di un popolo e per un popolo. (…) Esiste, pertanto, un rapporto di reciproca vitale appartenenza tra popolo e Libro: la Bibbia rimane un Libro vivo con il popolo che lo legge; il popolo non sussiste senza il Libro, perché in esso trova la sua ragion d’essere, la sua vocazione, la sua identità. Questa mutua appartenenza fra popolo e Sacra Scrittura è celebrata in ogni assemblea liturgica”.


Benedetto XVI ha concluso affidando alla Vergine la II Assemblea Speciale del Sinodo per l’Africa che si svolgerà a Roma nell’ottobre 2009 e ha annunciato la sua intenzione di recarsi in Camerun nel marzo prossimo per consegnare ai rappresentanti delle Conferenze Episcopali l’ Instrumentum laboris di tale Assemblea Sinodale. “Di lì proseguirò, a Dio piacendo, per l’Angola per celebrare solennemente il 500º anniversario dell’evangelizzazione del Paese”.




SOURCE : Vatican Information Service (VIS)

Pechino 2008: Italia nel girone con Camerun

(AGM-DS) - 20/04/2008 15.19.54 - (AGM-DS) - Milano, 20 aprile - Impegno difficile ma non proibitivo per la Nazionale olimpica a Pechino. Saranno Corea del Sud, Camerun e Honduras i primi avversari dell`Italia di Pierluigi Casiraghi nel girone D del primo turno del torneo di calcio a cinque cerchi. E` stato infatti effettuato oggi il sorteggio nella capitale cinese. La squadra italiana disputera` due delle tre partite in programma nella citta` di Qinhuangdao. Gli
azzurri esordiranno contro l`Honduras il 7 agosto. A Qinhuangdao anche la seconda partita, il 10 agosto contro la Corea del Sud, mentre la terza e ultima gare del girone, quella piu` difficile contro la testa di serie Camerun, e` in programma il 13 agosto a Tianjin. `I sorteggi sono sempre difficili da valutare - il primo commento del ct Casiraghi -. Le nostre avversarie sono sicuramente tre squadre molto forti fisicamente che corrono molto in campo. Noi, pero`, non ci faremo sorprendere`.

Gli altri gironi vedono a Shanghai (gruppo A) Costa d`Avorio, Argentina (campione olimpica in carica), Australia e Serbia; a Tinajin (gruppo B) Olanda, Nigeria, Giappone e Usa; a Shenyang (gruppo C) Cina, Nuova Zelanda, Brasile e Belgio.



(R. Datasport, DTS)

fonte:http://www.datasport.it

Camerun cifre e numeri

Superficie: 475442 km ²

Popolazione (1999): 15.500.000

Tasso di crescita della popolazione: 2,6% / annuo

Popolazione urbana: 47,2%

Tasso di alfabetizzazione: 60,8%

La speranza di vita: 56,7 per gli uomini e 61,3 per le donne



Geografia: Il paese è dotato di una straordinaria varietà di caratteristiche fisiche, dovute principalmente al suo sollievo. Il modulo di due distese pianure, uno situato presso la punta settentrionale del paese sulle sponde del lago Ciad e l'altro al sud-occidentale, sulle sponde dell'oceano Atlantico. Un arco di altipiani fatta di montagne e altipiani continua dalle pianure costiere e si estende in direzione Nord-Eastly, prendendo nelle sue cavità il vasto altopiano del Sud del Camerun.

In Camerun, vi sono quattro grandi distese di soccorso:

L'isolato pianure e montagne del Nord,

L'Arco degli altipiani del Centro e Ovest



Le pianure costiere.

Clima: Tropicale e umido a sud e secco al Nord, con una temperatura media di 25 ° C al Sud e 32 ° C nel nord. In regioni montane d'Occidente, la temperatura varia a seconda della altitudine e il freddo diventa più alto si va.


Capitale amministrativa: Yaounde


Capitale economica: Douala


Altre grandi città: Nkongsamba, Maroua, Garoua, Bafoussam, Bamenda.


Lingue parlate:
Inglese, francese: le lingue ufficiali;
240 altre lingue locali, corrispondenti a 240 tribù.

Religioni
Stato laico - due principali religioni - cristianesimo e islam
Va osservato che una buona parte della popolazione resta animista e le loro credenze.

Feste religiose:
Venerdì Santo, Pasqua, Pentecoste, Assunzione, Natale, fine del Ramadan, la festa di Ram.

Festivi: Capodanno, la Giornata della Gioventù (11 febbraio), Festa del Lavoro (1 maggio), Festa nazionale (20 maggio)

Il primo ministro riceve la delegazione della BBC

18/04/2008: Una delegazione di 16 uomini della British Broadcasting Corporation, BBC
mondo servizio è stato ricevuto in udienza dal Primo Ministro e Capo del Governo, Ephraim Inoni.

Durante l'udienza, il personale dela BBC ha informato il Capo del Governo sulla società e delle attività in Camerun.

Sarà lanciata la i Garoua BBC FM, una nuova stazione di radiodiffusione FM nella capitale provinciale del Nord Garoua.

Durante il primo ministro donati alcuni libri su azione di governo, il programma di governo e in Camerun, una relazione sulla situazione dei diritti umani nel paese per la delegazione.

Dopo l'udienza, il Primo ministro è stato trattato in un intervista esclusiva effettuata da reporter della BBC. L'intervista sarà trasmessa sulla BBC Garoua FM di venerdì.

La BBC Garoua FM 94.4 è stato lanciato a Yaounde, il giovedì 17a aprile 2008, da parte del Ministro della Comunicazione, Jean Pierre Biyiti Bi Essam.

Durante la cerimonia di lancio, il ministro ha invitato i reporter della Bbc ad essere obiettivi e costruttivi nel modo in cui trattano le informazioni che daranno al pubblico.


La BBC ha annunciato che la squadra stazione radiofonica FM saranno trasmessi programmi in italiano, inglese, francese e lingua Hausa.

I Bolloré del mondo, schiavisti del Terzo Millennio

giovedì 13 marzo 2008
di Giustiniano Rossi

Ricordate Vincent Bolloré, quello che prestò il suo yachtGame-Guide-Americas-Cup a Sarkozy perché facesse un giretto distensivo fino a Malta dopo le stressanti elezioni presidenziali francesi del 2007, lodato dal piccolo neo-presidente per essere diventato ricco grazie al suo duro lavoro?

Vincent Bolloré è evidentemente uno di quelli che, secondo la propaganda presidenziale, lavorano di più e, dunque, guadagnano di più: un esempio per tutti i francesi che desiderano migliorare le loro condizioni economiche facendo qualche ora di straordinario. Che Vincent Bolloré "guadagni di più" è verissimo, visto che la sua è una delle più grandi fortune di Francia; quanto a "lavorare di più" c'è una piccola modifica da fare: in realtà egli "fa lavorare di più" e qui di seguito raccontiamo come.

Nel sud-est del Camerun, a Kienké, ci sono 9.000 ettari di palme da olio della Società camerunese dei palmeti (Socapalm), filiale di un gruppo belga, Socfinal, di cui il 40% è proprietà del Bolloré, affiancato dal suo tradizionale partner, la famiglia belga Fabri. Ci sono stati negli ultimi mesi numerosi scioperi degli operai agricoli dei palmeti, per protestare contro le condizioni in cui vivono e lavorano. Albert è uno di loro. Taglia caschi di noci di palma sei giorni la settimana. Senza guanti, le palme delle sue mani sono arancioni come le noci che Socapalm trasforma in olio per cucinare. Ogni mattina si pigia con i suoi compagni e gli attrezzi nei camion scassati che vanno nella piantagione per caricare i caschi. La sera gli tocca farsi una quindicina di chilometri a piedi per rientrare in uno degli accampamenti riservati agli operai.

Guadagna 22 franchi Cfa per un casco da 15 kg, cioè circa 35000 franchi Cfa (53 euro) al mese, e può considerarsi fortunato: infatti quelli che tagliano i caschi da 10 kg guadagnano solo 8 franchi Cfa. Trattenute arbitrarie, ritardo nei pagamenti, nessuna assicurazione o assistenza medica: una situazione che assomiglia alla schiavitù (gli operai non possono lasciare la piantagione perché non ne hanno i mezzi e, comunque, le paghe sono sempre in ritardo) ed è gestita da una sessantina di società di subappalto. Socapalm riconosce che le paghe sono basse e versate in ritardo ma, sostiene, è così dappertutto e promette di ridurre della metà il numero delle ditte di subappalto. Come per il lavoro, così per l'abitazione: niente acqua, niente servizi, solo qualche ora di corrente nella baracca grigia e stretta dove Albert vive con la sua famiglia.

Qualche mese fa gli operai hanno fondato un sindacato e hanno eletto per dirigerlo Michael Agbor, che negli accampamenti è diventato un eroe ma per Socapalm è solo un volgare agitatore. In Camerun, dove i sindacati sono sistematicamente comprati, gli operai della piantagione sanno che l'intransigenza e la determinazione di Michael di fronte alle imprese di subappalto sono eccezionali. Quando è stato arrestato, gli operai hanno marciato fino a Kribi, dove lo aveva portato la polizia, scandendo "No Michael, no work". "Non abbiamo paura", dice Albert, "siamo tutti mobilitati". A Michael Agbor, uscito di prigione, i rappresentanti delle autorità camerunesi hanno fatto sapere che, se continua, sarà ucciso.

Tutto questo non avviene soltanto in Africa, in pieno XXI secolo, 150 anni dopo l'abolizione dello schiavismo, 50 dopo la fine del colonialismo, per permettere ai vari Bolloré di viaggiare in jet privato, fare crociere in yacht, prestandolo magari di tanto in tanto ai Sarkozy di turno, sostenendo senza vergogna che sono gli imprenditori i creatori della ricchezza, grazie al loro lavoro. Se ci si aggira per le campagne dell'Italia meridionale si possono incontrare migliaia di africani, ma anche di europei e asiatici, che lavorano nelle stesse condizioni, vivono in tuguri altrettanto sordidi, privi di servizi e di luce elettrica e sono pagati altrettanto poco e male perché i Bolloré italiani possano vantarsi di produrre la ricchezza nazionale. La sola differenza dagli operai camerunesi è che essi hanno pagato, indebitandosi e lasciando come garanzia la loro famiglia ai creditori, per arrivare a fare gli schiavi nell'Eldorado capitalista, più fortunati di quelli che sono morti durante il viaggio o che, risultati eccedentari, sono stati espulsi verso realtà analoghe a quella di Kienké.


fonte http://www.dazebao.org/

Dopo il Kenya, anche il Camerun sprofonda nella violenza

Dopo il Kenya, tocca al Camerun, uno dei Paesi fino a ieri più stabili di tutto il continente, sprofondare in un nuovo abisso di violenza. Ma questa volta lo scippo elettorale non c’entra. Tanto meno l’odio etnico. È stata una giornata di sciopero contro il caro-petrolio e il progetto di riforma costituzionale del presidente Paul Biya, al potere dal 1982, a trasformare Douala e Yaoundé, due delle principali città del Paese, in sanguinosi campi da battaglia tra manifestanti e forze dell’ordine: 24 vittime e oltre 1500 arresti, secondo fonti ufficiali, oltre cento morti secondo una ong locale. Per capirne di più, abbiamo raccolto la testimonianza di Giovanni Carbone, docente di Scienza politica presso l’Università degli Studi Milano, giunto in Italia qualche giorno fa dopo un soggiorno di ricerche in Camerun durante il quale ha assistito all’esplosione della violenza.

Che cosa ha visto, Professore?
Nel week-end del 23-24 febbraio stavo a Douala, la città in cui le rivolte sono iniziate. Di morti e feriti non si sapeva ancora nulla. In giro, la gente ci raccomandava di stare attenti, ma nulla di più. Ho preso quindi il mio bus per Yaoundé, e soltanto dopo aver visto le carcasse di macchine incenerite sul viale centrale ho capito che qualcosa di grave stava accadendo.
Proprio a Yaoundé la crisi raggiunge il suo picco…
Tra il 26 e il 27 febbraio sono rimasto barricato nel mio albergo. Dopo Douala, la contestazione aveva contagiato le periferie di Yaoundé. Le strade erano deserte, uffici e negozi sono rimasti chiusi per 48 ore. Ancora una volta, nonostante le informazioni raccolte sulle radio internazionali e locali, non si riusciva a capire l’entità della crisi. So solo che dopo il discorso televisivo del presidente Biya il Paese è tornato alla calma.
Le rivolte in Camerun e Kenya, due Paesi considerati stabili fino a ieri, hanno qualche similitudine?
In Kenya le violenze sono esplose in seguito a un broglio elettorale assumendo i contorni di uno scontro etnico. In Camerun la rivolta contro il caro-petrolio ha invece dato sfogo a un malessere sociale molto diffuso. In entrambi i Paesi, la gente percepisce un sentimento di arroganza da parte di chi, come Biya e il suo omologo keniota Kibaki, non vuole lasciare il potere. In Africa la gente ormai pretende che le regole democratiche vengano rispettate.

fonte http://blog.panorama.it/mondo

AFRICA/CAMERUN - Il governo elenca i danni causati dagli scontri di fine febbraio: 40 morti e numerosi feriti

Yaoundé (Agenzia Fides)- Sono 40 i morti negli scontri scoppiati a fine febbraio tra dimostranti e forze dell’ordine in Camerun (vedi Fides 26/2/2008), secondo quanto ha dichiarato alla stampa Marafa Hamidou Yaya, Ministro dell’Amministrazione territoriale e della decentralizzazione. Le 40 vittime si sono avute in 10 delle 31 città interessate dagli incidenti. Il Ministro ha inoltre tracciato il seguente bilancio dei danni: oltre ai morti vi sono stati diversi feriti (il Ministro non è stato in grado di precisarne il numero); sono stati incendiati e saccheggiati 44 edifici pubblici tra prefetture, municipi, commissariati di polizia, uffici delle imposte e scuole; 33 stazioni di servizio danneggiate in tutto o in parte (la protesta è scoppiata a seguito del rincaro dei carburanti); distrutte sedi di imprese private; diverse farmacie sono saccheggiate e numerosi veicoli privati e dell’amministrazione pubblica incendiati o saccheggiati.
Tra gli edifici distrutti, ha rivelato il Ministro, vi è la scuola cattolica di Medjo nella Provincia di Menoua.
Il Ministro ha precisato che i dati presentati sono stati raccolti con il concorso delle autorità amministrative e sanitarie e delle forze di sicurezza delle zone interessate dagli scontri, lasciando intendere che il bilancio presentato in precedenza dalle forze di opposizione non fosse attendibile. Un primo bilancio provvisorio rilasciato dal governo stabiliva a 24 il numero delle vittime, mentre secondo l’opposizione i morti sono stati un centinaio. Nei giorni scorsi le autorità locali hanno affermato di aver arrestato più di 1.500 persone coinvolte negli scontri, molte delle quali in flagranza di reato. Alcune organizzazione per la difesa dei diritti umani hanno però contestato questa cifra e affermano che nella sola capitale, Yaoundé, sono state arrestate 2mila persone.
Il Ministro Yaya afferma che a Doula, dove sono scoppiati i primi incidenti, si sono infiltrati tra i contestatori dei delinquenti comuni, che oltre a darsi al saccheggio, si sono poi scontrati per spartirsi il bottino, provocando la maggioranza delle vittime.
A Douala durante la sommossa era stato rapito un imprenditore italiano e la sua interprete croata. Grazie all’intervento delle autorità locali i due rapiti sono stati liberati. Secondo il Ministro il responsabile del rapimento è un criminale comune, evaso il 25 dicembre 2007 dalla prigione, dove scontava la pena per il coinvolgimento nell’uccisione di un uomo d’affari francese
Per calmare gli animi il governo camerunese ha deciso di sospendere le imposte doganali di diversi prodotti di prima necessità importati dall’estero e di aumentare lo stipendio degli impiegati statali. La radio statale ha inoltre annunciato che sono allo studio altri provvedimenti per ridurre il costo della vita, compresa una diminuzione del costo dei carburanti. (L.M.) (Agenzia Fides 12/3/2008 righe 30 parole 420)

fonte http://www.fides.org/

Calciatori del Camerun::I giocatori famosi

Théophile Abega
Daniel Bekono
Joseph Antoine Bell
Samuel Eto'o
Marc-Vivien Foé
André Kana-Biyik
Lauren
Jean Manga Onguene
Patrick M'boma
Emmanuel Kunde



Grégoire M'Bida
Valery Mezague
Roger Milla
Thomas N'Kono
François Omam-Biyik
Geremi Njitap
Rigobert Song
Jacques Songo'o
Idriss Carlos Kameni
Pierre Wome


e altri ancora

I piatti tipici in Camerun

In Camerun i piatti tipici sono il Fu-fu con Giama-Giama (una sorta di polenta con verdurine) e il Toucunì (un impasto di patate e verdure). Altro piatto tipico è l’N’Dolè, piatto di verdura cotta con aggiunta di spezie. Un altro piatto tipico è nkwa' kuku(sorta di polenta con salsa bianca di arachidi)

http://it.wikipedia.org/wiki/Camerun

Dove si trova il Camerun ??

Consolato Camerun a Torino

Corso Siccardi Giuseppe,11/Bis
10122 Torino


Tel: (+39) 0115619222

Da Milano al Camerun, una speranza per i bimbi africani malati di cuore

Ogni anno sono migliaia i bimbi del terzo mondo che, affetti da diverse patologie, avrebbero bisogno di essere ricoverati negli ospedali dei Paesi occidentali per essere curati in modo adeguato. Nella maggior parte dei casi le famiglie non riescono a mettere da parte i soldi necessari per affrontare viaggio e spese di alloggio. Per questo, un’associazione non-profit milanese ha deciso di intervenire. Finanziando i viaggi verso l’Italia dei piccoli pazienti e costruendo nei loro Paesi strutture sanitarie d’avanguardia.

Cuore Fratello Onlus, la cui sede si trova a San Donato Milanese, già da diversi anni lavora per dare una speranza ai bambini cardiopatici del terzo mondo. Grazie al lavoro di oltre cento volontari lotta per sensibilizzare l’opinione pubblica e, soprattutto, per aiutare concretamente le loro famiglie. E così, ogni anno 25 bimbi provenienti dal Camerun e bisognosi di urgenti interventi chirurgici al cuore, vengono ospitati nelle case dell’associazione e curati all’ospedale di San Donato, grazie anche al finanziamento della Regione. Lo stesso aiuto è riservato ai piccoli pazienti italiani, provenienti dalle altre regioni, le cui famiglie non sono in grado di sostenere il peso economico del viaggio. «Da qualche mese - racconta il vice presidente Franco villaggi - ospitiamo una ragazza congolese di 15 anni nata senza la parte finale dell’apparato digerente. Finora è stata sottoposta a numerose operazioni al Policlinico maggiore di Milano».

L’associazione ha deciso di intervenire direttamente anche nel cuore dell’Africa. E così, grazie al sostegno dell’Associazione bambini cardiopatici del mondo e delle suore terziarie francescane di Bressanone, sta costruendo in Camerun un centro specializzato nella cardiochirurgia pediatrica. «L’ospedale sarà completato per fine anno - conclude Villaggi -, ci lavoreranno, per il 90 per cento, medici e infermieri di origine camerunense che stiamo formando proprio in questi mesi. Dopo quello di Emergency, il centro sarà il secondo aperto nel Paese, ma il solo riservato alla salute dei bambini».

fonte www.ilgiornale.it/

Ambasciata italiana in Camerun

Vice Consolato On. Douala – Camerun
Vice Console: Dott. Mauro Battistella
Tel: +237 3342 5027
Fax +237 3343 9781
Email: consolato.douala@email.it
Sito: http://www.ambyaounde.esteri.it

Ambasciate Camerun in Italia

Ambasciata
Roma - Via Siracusa 4/6
Tel. 06/8555927 - 06/44291285
Fax. 06/44291323

Popolazione straniera in Italia 2007 Istat

La popolazione straniera in Italia a 1 gennaio 2007 sono


Totale---------2.938.922
Maschi -------1.473073

Femmine-----1.465849